Le orchidee, fiori disonesti
Le orchidee ingannano gli impollinatori, come si può capire annusando i campioni di profumo e osservandole dal vivo
SABATO 27 APRILE - ore 16
Incontro racconto
con Gudrun Kadereit, Elena Canadelli, Francesco Dal Grande
Attività compresa nel biglietto d’ingresso / su prenotazione
Così come il profumo, le essenze dei fiori sono composizioni complesse di molte fragranze, che servono come segnali e comunicano con l'impollinatore. Ma il segnale olfattivo di un fiore non è sempre sincero, spesso i fiori ingannano l'impollinatore in modo piuttosto sottile, in modo che fornisca il servizio di impollinazione senza alcuna ricompensa, cercando sempre di non farsi scoprire: altrimenti l'impollinatore imparerebbe a evitare i fiori che imbrogliano.
Le orchidee sono campionesse nell'inganno degli impollinatori e hanno sviluppato un'incredibile varietà di fiori bellissimi ma disonesti, almeno dal punto di vista degli impollinatori. Presso il Giardino Botanico di Monaco-Nymphenburg è presente una collezione unica al mondo di orchidee Scarpetta (Cypripedium L.), che ha permesso di studiare la variazione e l'evoluzione del profumo dei fiori in questo genere, approfondendo la diversità della composizione del loro profumo e la sua relazione con gli impollinatori. Nel corso dell'incontro vengono raccontati questi meccanismi e si possono osservano dal vivo i fiori e annusano i campioni di profumo.
L'attività si tiene presso il Teatro botanico.
Gudrun Kadereit è direttrice dell'Orto botanico di Monaco-Nymphenburg, direttrice della cattedra di sistematica, biodiversità ed evoluzione delle piante all'Università di Monaco Ludwig-Maximilians e della Collezione botanica statale di Monaco di Baviera. La professoressa Gudrun Kadereit utilizza le collezioni botaniche scientifiche per studiare la filogenesi e la biogeografia di diversi gruppi di piante da fiore, come le Melastomataceae e le Amaranthaceae s.l., e l'evoluzione di tratti complessi.
Elena Canadelli è professoressa associata presso l’Università di Padova, dove insegna Storia della scienza e Museologia naturalistica. Ha recentemente curato il concept scientifico degli allestimenti del nuovo Museo botanico dell’Università di Padova, di cui è la responsabile scientifica. Collabora al progetto del National Biodiversity Future Center (NBFC) finanziato dal PNRR, occupandosi in particolare all’interno dello Spoke 7 di coordinare le attività riguardanti la digitalizzazione delle collezioni naturalistiche italiane. Dal 2021 è presidente della Società Italiana di Storia della Scienza (SISS) ed editor-in-chief della rivista internazionale “Nuncius. Journal of the Material and Visual History of Science”.
Francesco Dal Grande, dopo anni trascorsi in Germania come ricercatore al Centro di Ricerca su Biodiversità e Clima di Senckenberg a Francoforte, è ora docente di Biodiversità Vegetale, Biogeografia ed Ecologia Applicata all’Università di Padova. Appassionato di interazioni pianta-fungo e fotografia naturalistica, studia il sorprendente mondo della biodiversità vegetale e le sue risposte ai cambiamenti climatici con metodi di nuova generazione.