La spezieria e l’arte di curare
Gli arredi di una antica farmacia rurale sono esposti con la preziosa collezione di droghe, preparazioni e strumenti
La figura dello speziale inizia ad affermarsi a partire dall’XI secolo e gradualmente si separa da quella del medico e si specializza nella preparazione dei medicamenti. Prende forma la spezieria, un laboratorio-bottega che anche il medico Francesco Bonafede avrebbe voluto fin dalla fondazione dell’Orto di Padova per conservare i campioni delle specie genuine e dei sofisticanti, e per preparare i medicamenti. Quasi cinque secoli dopo, grazie alla donazione del farmacista Giuseppe Maggioni gli arredi di una antica farmacia rurale del Padovano vengono esposti con la preziosa collezione di droghe, preparazioni e strumenti in essa presenti: mortaio, torchio, bilancia, alambicco… Il visitatore osserva gli strumenti usati dallo speziale, che vede all’opera nel video “L’arte dello speziale” ideato da Dotdotdot e realizzato per rendere ancora più immersiva l’esperienza di visita.
Prima dell’ingresso il visitatore diventa inoltre un detective incaricato di risolvere enigmatici casi di avvelenamenti e scoprire le piante “colpevoli”. Attraverso il gioco si impara a conoscere le proprietà delle piante, procedendo per indizi, analizzando episodi storici o di invenzione. Dal famoso caso di Seneca, costretto al suicidio con la cicuta maggiore (Conium maculatum) alla misteriosa fine di Cangrande della Scala.
Il percorso continua alla scoperta dei farmaci “semplici”, provenienti dal mondo vegetale, animale o minerale, e dei medicamenti “composti”, ossia miscele di semplici che ne aumentano lo spettro d’azione, fino a incontrare alcuni farmaci di sintesi come il primo antibiotico - la penicillina - e il primo chemioterapico - il Salvarsan.